\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nel 1910 i pittori U. Boccioni, C. Carrα, L. Russolo, G. Balla e G. Severini sottoscrissero il \i Manifesto dei pittori futurist
i\i0 (11 febbraio), cui segu∞ il \i Manifesto tecnico della pittura\i0 (11 aprile). Boccioni stil≥ nel 1912 il \i Manifesto tecnico della scultura\i0 e, tra il 1912 e il 1913, un manifesto, rimasto inedito, dellÆarchitettura futurista che ebbe poi, ne
l 1914, unÆespressione ufficiale nel manifesto redatto da A. SantÆElia.\par
Alla programmatica necessitα di un totale distacco dalla tradizione accademica e di una piena adesione alla vita moderna, corrispose unÆintensa elaborazione teorica (in particol
are da parte di Boccioni), pittorica e plastica dei concetti di dinamismo, simultaneitα, compenetrazione dei piani, in un ampio ventaglio di sfumature, dalla sintesi soggettiva di Boccioni, allÆanalisi oggettiva della rappresentazione dinamica come seque
nza o traiettoria di Balla, alla ricerca di una struttura di matrice cezanniana in Carrα, di effetti ritmici nella frammentazione della forma e del colore in Severini, alla simultaneitα come sintesi mnemonica in Russolo; ricerche che affondavano le loro
radici nel divisionismo e pi∙ ampiamente nella cultura europea tra simbolismo e decadentismo e trovarono stimoli fecondi nella contemporanea ricerca cubista, dalla quale i futuristi, tuttavia, perentoriamente presero le distanze per la fondamentale diver
sitα dÆimpostazione del movimento.\par
Le opere futuriste furono esposte, dal 1912, a Parigi, Berlino, Londra, ecc., accompagnate sempre da dichiarazioni. Nel 1914, nella mostra organizzata a Milano dal gruppo Nuove Tendenze, SantÆElia espose, tra lÆalt
ro, le tavole della \i Cittα nuova\i0 e M. Chiattone disegni con edifici per appartamenti e costruzioni per una metropoli futura. Il campo della ricerca si allarg≥ alla fotografia (A. G. Bragaglia speriment≥ fin dal 1911 il fotodinamismo, ma un manifest
o, firmato da Marinetti e Tato, fu elaborato solo nel 1930), al cinema (manifesto della cinematografia futurista, di Marinetti, E. Settimelli, B. Corra, A. Ginna, Balla, 1916), alla scenografia (nel 1915, dopo il manifesto del teatro sintetico di Marinet
ti, Settimelli e Corra, E. Prampolini propose la sua \i Scenografia futurista\i0 ).\par
Nella pratica e nella teoria agli importanti spunti sul superamento dei tradizionali campi artistici (polimaterismo; manifesto della pittura dei suoni, rumori, odori
, di Carrα, 1913, ecc.) e alla ricerca di unÆarte totale che sembr≥ trovare nel teatro il suo luogo dÆelezione, si accompagn≥ con il manifesto \i Ricostruzione futurista dellÆuniverso\i0 , firmato nel 1915 dagli ôastrattisti futuristiö Balla e Depero, la
proclamazione della totalitα dellÆintervento creativo in chiave ottimistica e giocosa, impostazione che, dopo la morte di Boccioni e SantÆElia nel 1916 e la drammatica frattura della guerra, sembra caratterizzare lÆattivitα della seconda generazione fut
urista in ambiti che vanno dalla scena urbana allÆarredamento e alla moda, dalla tipografia alla pubblicitα, allÆarte postale, dalla scenografia al teatro aereo, allÆaeropittura, con incalzante proclamazione di manifesti (delle sinopsie o trasposizioni v
isive della musica, di Bragaglia, A. A. Luciani, F. Casavola, 1919; dellÆarchitettura futurista dinamica, di V. Macchi, scritto nel 1919 e pubbl. nel 1924; del mobilio, di F. Cangiullo, 1920; del tattilismo, di Marinetti, 1921; dellÆarte meccanica futuri
sta, di E. Prampolini, I. Pannaggi e V. Paladini, 1923; dellÆaeropittura, di Marinetti e M. Somenzi, 1929, riproposto nel 1931 sottoscritto, tra gli altri, da Balla, Depero, Dottori, Fillia, Tato; della cucina futurista, di Marinetti, 1930; ecc.).\par
L
a presentazione del futurismo nelle pi∙ importanti cittα europee e la risonanza delle sue manifestazioni fin nel Giappone e negli Stati Uniti posero il futurismo a confronto con i pi∙ significativi gruppi dÆ\b \cf4 \ATXht15111 avanguardia\b0 \cf0 \ATXht0 (in particolare cubismo e orfismo), con un polemico interscambio di stimoli. In Russia il termine \i cubofuturismo\i0 fu introdotto da Burljuk e Majakovskij nel 1913 in riferimento, sia nellÆambito letterario sia in quello artistico, a opere in cui si f
ondono elementi vicini alle soluzioni dei due movimenti, ma fu soprattutto usato per sottolineare la specificitα della ricerca russa. Sempre in Russia, nel 1913 M. Larionov lanci≥ il raggismo e, in Gran Bretagna, P. W. Lewis pubblic≥ nel 1914 i polemici